domenica 25 aprile 2010

Guida: aggiornare l'hard disk del PC Desktop con un SSD

Introduzione
 

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Aggiornare il computer che si usa per lavorare, o in generale quello principale, è sempre una cosa che mette un po' d'ansia. Molte cose, dopotutto, possono andare storte, e le conseguenze possono essere catastrofiche.  Si va dalla perdita di produttività per qualche ora, o giorno, alla perdita di dati, fino alla crisi isterica.
Eppure abbiamo avuto modo di dire e dimostrare che passare ad un disco SSD, almeno per il sistema operativo e le applicazioni principali, rappresenta un grande passo avanti, sia per prestazioni che per comodità d'uso. Un vecchio disco magnetico, infatti, può portare Windows ad avviarsi in diversi minuti. Basta che ci siano un po', nemmeno tante, applicazioni in esecuzione automatica, e che il sistema non sia del tutto nuovo. Con un Velociraptor da 10.000 rpm siamo riusciti ad arrivare ad un tempo di avvio pari a 65 secondi; si tratta, nel nostro caso, di un'installazione di Windows 7 con diverse applicazioni in avvio, quindi il risultato è più che rispettabile, ma ottenuto con il disco più veloce sul mercato. E sembra comunque un'eternità accanto ai 27 secondi ottenuti da un SSD economico prodotto da Kingston, che a sua volta appare lento, se confrontato con gli SSD più veloci sul mercato.

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Passare ad un SSD, quindi, è decisamente una buona idea, per chiunque se lo possa permettere. Oltre al nuovo disco, tuttavia, la maggior parte delle persone mette in conto anche il lavoro di un professionista che si occupi della sostituzione. Non è necessario spendere questo denaro aggiuntivo. Come abbiamo già dimostrato con la nostra guida all'aggiornamento del netbook (Cambiare l'hard disk del notebook e installare un SSD), sostituire il vecchio disco rigido con un SSD è un'operazione relativamente facile, che tutti possono fare in casa propria. Bastano buona volontà e un po' di attenzione.
Per rendere più chiare le immagini, abbiamo usato un sistema relativamente "pulito". È uno Shuttle di circa tre anni fa. Le condizioni all'interno del case sono le stesse in cui si trovava quando è uscito dal negozio, del tutto simili a quelle di un computer acquistato in questi giorni, se non per i componenti al suo interno.  Per completare la nostra operazione, ci siamo anche procurati un adattatore, che permette di inserire un drive da 2,5" in un alloggio da 3,5". La dimensione più piccola, infatti, è quella tipica degli SSD e dei dischi per notebook, mentre i desktop, generalmente, usano il taglio più grande, e quindi è necessario l'adattatore. Non è un accessorio molto costoso, ma se volete potete anche farne a meno, e decidere di lasciare il nuovo drive a "penzolare" all'interno del case, o magari di fissarlo con un po' di nastro adesivo. In un SSD, dopotutto, non ci sono parti in movimento, e quindi non sarebbe una scelta rischiosa per la salute del drive. Almeno non direttamente: una posizione non ideale, infatti, oltre ad essere brutta da vedere potrebbe anche compromettere la circolazione d'aria all'interno del case, la temperatura potrebbe salire troppo, e qualche componente rovinarsi, magari proprio il nuovo e costo SSD. Il nostro consiglio, quindi, è di comprare l'adattatore, che dopotutto costa pochi euro.
Nota: Abbiamo scattato le fotografie di questo articolo in una giornata particolarmente poco luminosa. Non avevamo modo di migliorare l'illuminazione, in casa, e così abbiamo usato il bracketing della fotocamera. Ogni scatto, poi, è stato elaborato con tecniche HDR (High Dinamic Range) usando Photomatix. L'aspetto positivo è che tutti i dettagli sono ben visibili, ma lo sono anche i graffi e la polvere. Se le immagini vi sembrano molto disturbate, quindi, questa è la ragione.

L'articolo Continua su Tom's Hadware

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