mercoledì 27 febbraio 2008

Dominio Gratis

Per ottenere il dominio in modo assolutamente gratuito bisogna andare nell'oceano pacifico su un isolotto chiamato TOKELAU (.tk) facente parte della Nuova Zelanda, potrete attivare fino a 3 domini e 5 reindirizzamenti email con un unico account, ottimo servizio, andateci di corsa prima che ci ripensino! Dot.tk

Come fare una copia/immagine di salvataggio dell'eeepc

Avviate un LiveCd di una distribuzione linux. Nel caso dell'eeepc potete caricarla su chiavetta usb seguendo i passi:

Prima cosa dovete scaricare la ISO di Ubuntu al seguente link (o dal sito web ufficiale di ubuntu):

http://na.mirror.garr.it/mirrors/ubuntu … p-i386.iso

Masterizzate la ISO su un cd. Copiate la ISO su una chiavetta USB e rinominatela image.iso. La chiavetta dovrebbe essere almeno da 2GB.

Prendete poi un computer qualunque, inserite il cd con la iso masterizzata e fate il boot da cd.

Scegliete la lingua italiana, e cliccate poi su “Avvia o installa Ubuntu”, tranquilli, non accadrà nulla al vostro PC, si avvierà ubuntu ma senza intaccare minimamente il vostro disco fisso, il sistema operativo che usate usualmente continuerà comunque a funzionare dopo che riavvierete il computer!

Una volta arrivati al desktop di ubuntu inserite la chiavetta usb sulla quale avete COPIATO la iso.

Apparirà sul desktop l'icona della chiavetta, cliccateci sopra con il tasto dx del mouse e scegliete proprietà, sotto il tag “volume” trovate il “punto di mount”, ad esempio potrebbe essere /media/KINGSTON ammesso la chiavetta si chiami KINGSTON. Scrivetevi a parte il punto di mount.

Aprite il poi il terminale: Applicazioni -> accessori -> terminale

ed eseguite i seguenti comandi uno per volta (ovviamente il computer deve essere collegato ad una rete che permetta l'accesso ad internet):

fdisk -l

(occhio che è un - L di livorno non è un UNO) si aprirà l'elenco delle unità del pc... di solito trovate il disco /dev/sda che è il disco interno all'eeepc, e il disco /dev/sdX/ che è la vostra chiavetta usb, dove X sta per una lettera tipo “b” oppure “c” dipende... annotate anche questo.

Proseguite:

sudo apt-get install syslinux

wget http://kiwilinux.org/public/isotostick.sh

sudo chmod +x isotostick.sh

ora scrivete:

sudo parted /dev/sdX set 1 boot on

dove sdX, nel mio caso è ad esempio sdb, dipende da cosa vi ha detto l'fdisk di prima.

Ora scrivete:

sudo ./isotostick.sh /media/KINGSTON/image.iso /dev/sdX1

dove /media/KINGSTON è il punto di mount della mia chiavetta ma voi dovete sostituirlo con il punto di mount della vostra ovviamente, ed anche l'sdX1 deve essere cambiato con il vostro, ad esempio io ho sdb1.

Ora scrivete:

sudo syslinux /dev/sdX1

sempre sostituendo il mio sdX1 con il vostro...

poi chiudete il terminale, cliccate con il tasto dx del mouse sull'icona della chiavetta e cliccate su “smonta volume”, poi spegnete il computer cliccando in alto a destra sull'apposita icona, vi verrà chiesto di togliere il cd e di premere invio. Ora se riaccendete il vostro pc vedrete tornare il solito sistema operativo.

Passiamo ora all'eeepc.

In seguito spegnetelo, inserite la chiavetta USB, riaccendelo e premete il tasto ESC appena acceso (quando prima avrete premuto F2).

Scegliete di avviare con boot da USB.

Scegliete la lingua italiana, e cliccate poi su “Avvia o installa Ubuntu”, tranquilli, non accadrà nulla al vostro eeepc, si avvierà ubuntu ma senza intaccare minimamente il vostro disco, il sistema operativo che usate usualmente continuerà comunque a funzionare dopo che riavvierete il computer!

Ora inserite il supporto usb dove volete fare l'immagine di backup e scrivete

dd bs=10M if=/dev/sda of=/mnt/hdd/eeepc_ssd.image

(ovviamente al posto di /mnt/hdd/ dovete scrivere il punto dove è montato il vostro supporto, ad esempio io ho /media/KINGSTON/)

e verrà fatta la copia.

per ripristinarla in caso di emergenza rifate il tutto solo che scrivete

dd if=/mnt/hdd/eeepc_ssd.image of=/dev/sda


è importante fare la copia caricando un boot da live perchè così può copiare tutti dati del disco se no se sono in uso non può farlo!!

la cosa è utilissima per evitare di formattare e di riconfigurare tutto ogni volta. Considerate che il backup tiene copia di TUTTO inclusi i dati personali. Fonte Articolo qui.

lunedì 25 febbraio 2008

Windows Vista, abilitare/disabilitare Aero con un solo click

Ormai Aero, la nuova interfaccia grafica implementata in Windows Vista non ha davvero più bisogno di presentazioni: bella ma un po pesantuccia è sicuramente il fiore all’occhiello dell’ultimo sistema operativo nato in casa Microsoft.
Proprio per la sua non poca avidità di risorse, l’interfaccia Aero soprattutto sui computer più datati ha bisogno di essere disabilitata. Ecco come farlo nel modo più semplice in assoluto: con un solo click.
1. Creare un nuovo collegamento a rundll32.exe dwmApi #104 (per disabilitare Aero) e piazzarlo nella barra di avvio veloce.
2. Creare un nuovo collegamento a rundll32.exe dwmApi #102 (per abilitare Aero) e piazzarlo nella barra di avvio veloce.

Adesso potrete abilitare/disabilitare Aero con un solo click, cliccando sui collegamenti creati o tramite le comode scorciatoie da tastiera (tasto Windows + il numero relativo alla posizione del collegamento nella barra di avvio veloce, ad esempio: Win+4).

E’ possibile anche abilitare/disabilitare Aero con un solo click tramite il menu contestuale (ovvero quello che esce facendo click destro) del desktop. Ecco come procedere:
1. Cliccare sul pulsante start, digitare regedit e premere il tasto Invio della tastiera.
2. Recarsi nella chiave HKEY_CLASSES_ROOT\Directory\Background\shell.
3. Fare click destro sulla chiave Shell, selezionare dal menu Nuovo > Chiave e nominarla Aero ON.
4. Creare una nuova chiave dal nome Command in quella Aero ON appena creata.
5. Impostare il valore della voce Default (tramite doppio click) in Rundll32 dwmApi #102.
6. Ripetere lo stesso procedimento con il nome Aero OFF ed il valore Rundll32 dwmApi #104.
Ecco fatto, adesso vi basterà fare click destro sul vostro desktop per abilitare/disabilitare Aero con un solo click.
Infine c’è da ricordare che è possibile ripetere la stessa operazione, ma nella chiave HKEY_CLASSES_ROOT\CLSID\{20D04FE0-3AEA-1069-A2D8-08002B30309D}\shell per integrare le stesse voci nel menu contestuale di Computer. Buon divertimento a tutti!
Fonte Parziale: Tweaking with Vishal

domenica 24 febbraio 2008

Processori AMD per l'Eee PC desktop?

Per i suoi piccoli Eee PC attualmente Asus si affida ai processori Intel. Presto potrebbe essere la volta di AMD. Secondo DigiTimes, l'azienda taiwanese avrebbe già commissionato un grosso ordine ad AMD per la fornitura di processori low-end AMD Sempron. L'indiscrezione potrebbe essere fondata in quanto attualmente il costo di un processore Sempron da 1.9 GHz si aggira intorno ai 37 dollari, con memoria cache L2 da 256 KB.

E-DT, nome della versione desktop dell'Eee PC, dovrebbe essere il beneficiario dell'ordine di processori AMD. Si tratta di macchine desktop basate su processori Intel Celeron, senza monitor e con prezzo variabile tra i 200 e i 300 dollari. I nuovi computer saranno caratterizzati dall'utilizzo della piattaforma low-cost Intel Shelton, che includerà nuovi processori a 45-nanometri "Diamondville" e chipset 945GC.

Tuttavia gli esperti - proprio per la decisione dell'azienda di affidarsi alla piattaforma Intel Shelton - credono che un eventuale interessamento ai processori AMD da parte di Asus sia irrealistico. Il motivo? AMD non dispone di piatteforme low-cost e ciò forzerebbe Asus ad affidarsi ad altre società, come ad esempio VIA o SiS, per la fornitura di altri componenti. Fonte info qui.

sabato 23 febbraio 2008

Ripristinare Mbr con Super Gurb

Qualche giorno fa smanettanto con linux ho combinato, come al solito, un casino e non so come… comunque.. non riuscivo più a bootare linux poichè al boot mi partiva subito windows e non grub..

googolando ho trovato questa meravogliosa utility, Super grub, un tool che permette di rendere attive le partizioni, avviare qualsiasi sistema operativo installato sull’hard disk e ripristinare Grub sull’MBR.

In poche parole se vi siete sputtanato il boot non dovete far altro che scaricare l’iso di supergrub, masterizzarla e fare il boot da cd, oppure da floppy o penna usb.. scegliete voi!

ecco il link per scegliere superGrub nei vari formati disponibili:

SCARICA


Rendere Windows Xp graficamente come Vista

Per rendere Windows Xp come Vista ( questa grafica si chiama Sidebar) dobbiamo effettuare una serie di operazioni.

1) Andiamo nel sito della Microsoft e scarichaimo i i seguenti pacchetti:

2) Microsoft Visual C++ 2005 SP1 Redistributable Package

3) Internet Explorer 7

4) Wireless LAN API (KB918997)

5) Windows Media Player 11

Ovviamente dopo averli scaricati installateli e infine scaricate:

VAIO XP e VISTA SIDEBAR RTM

ORA non resta che riavviare et voilat ecco la vista sidebar sul vostro buon vecchio XP.

giovedì 21 febbraio 2008

Un motore di ricerca x voli low cost

Trabber è un nuovo motore di ricerca che cerca simultaneamente nelle principali agenzie viaggi web italiane, ottenendo risultati di compagnie low cost, compagnie aeree tradizionali e anche di agenzie di viaggi. Ogni volo si mostra con un link per facilitare l’acquisto direttamente dal sito web d’origine, si possono anche combinare voli di andata e ritorno di compagnie diverse. Questi sono i principali vantaggi di Trabber:
  1. Cerca simultaneamente in 36 webs di viaggi : Troverà i migliori voli delle principali webs travel agency (lista di webs)
  2. Prezzi finali, senza spese occulte: I prezzi vengono mostrati con tutto incluso (spese, tasse, etc.) ove possibile.
  3. Link diretto ai voli: Ogni volo ha un link al sito web che lo fornisce, dove si può comprare direttamente senza dover ripetere la ricerca.

Kohjinsha E8: un altro mini notebook stile EeePC


L’Asus EeePC ha aperto la strada ai notebook piccoli e economici, infatti, le altre società stanno seguendo la stessa tendenza presentando UMPC a basso prezzo. Oggi vi segnaliamo quello prodotto dalla Kojinsha una casa coreana, il cui nome in codice è E8. Il mini-notebook è dotato di un processore AMD Geode LX800, 512MB (!) di memoria RAM, HD da 40 GB. Monta Windows XP, e dispone di un display touchscreen con risoluzione 1024×600 pixel. Disponibile da fine febbraio, il prezzo dovrebbe aggirarsi tra i 530 e 635 dollari.

Arriva Windows XP SP3 RC2

Due settimane dopo che Microsoft aveva distribuito una versione di anteprima del Service Pack 3 per Windows XP a migliaia di tester, arriva l'annuncio della disponibilità pubblica dell'atteso pacchetto di aggiornamento.
"Stiamo organizzandoci per la distribuzione del Service Pack 3 ad una più ampia schiera di utenza in modo da ricevere quanti più feedback possibili prima del rilascio della versione finale del prodotto", ha dichiarato un portavoce del colosso di Redmond.
Ricordiamo che la versione in corso di distribuzione non è ancora quella finale ma trattasi della RC2, release che anticipa il lancio del pacchetto definitivo.
Un link per il download del Service Pack 3 RC2 per Windows XP dovrebbe essere pubblicato a breve in questa pagina. Consigliamo di installare la versione RC2 solo su macchine impiegate a scopo di test.

Nel frattempo, alcuni esperti si sono adoperati nell'effettuare alcuni benchmark comparativi tra Windows Vista SP1 e Windows XP SP2. Il medesimo sistema utilizzato per il test, si sarebbe mostrato più veloce utilizzando XP SP2 in undici prove su quindici. Il Service Pack 1 per Vista avrebbe evidenziato una superiorità in termini di performance solo in due occasioni. Due i pareggi.
Windows Vista SP1 si sarebbe meglio comportato nelle operazioni di copia di singoli file da disco a disco mentre il miglior risultato ottenuto da Windows XP SP2 è relativo all'estrazione di file multipli da cartelle compresse.
Risultati analoghi sono stati ottenuti anche effettuando dei benchmark con PassMark PerformanceTest 6.1. Le prove condotte hanno dimostrato una sostanziale superiorità da parte di XP SP2 a discapito di Vista SP1.

Parte la registrazione per i domini .asia

Su Register.it è possibile comprare il dominio per Asia, Australia e Nuova Zelanda

Prende il via domani land rush period durante il quale sarà possibile da parte delle aziende registrare il dominio .asia presso Register.it. Per le imprese che ne fossero sprovviste la società mette a disposizione il proprio contatto locale in modo che sia possibile procedere alla registrazione in Asia, Australia o Nuova Zelanda. La richiesta sarà seguita da una serie di controlli per verificare i requisiti dell’azienda e in caso di più richieste per uno stesso dominio si procederà a un’asta. Questa fase si chiuderà il 12 marzo. Poi dal 26 inizierà il GoLive dove chi arriva prima si aggiudicherà il dominio.

mercoledì 20 febbraio 2008

Dal 30 Giugno obbligatorio pin x numerazioni speciali

Roma - Dal prossimo 30 giugno, chi volesse usufruire di servizi a tariffazione con sovrapprezzo quali chiamate satellitari, o numerazioni speciali, dovrà farne espressa richiesta. L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha infatti una delibera che riguarderà tutti gli operatori telefonici, e che dovrebbe garantire agli utenti una certa protezione dai casi di bollette pachidermiche riportate dalle cronache

Il sistema, che prevede l'utilizzo di un PIN per accedere ai servizi più costosi, entrerà in funzione dal prossimo 31 marzo: da quella data tutti i provider dovranno prevedere il meccanismo di blocco, permettendo a chi lo desideri di poter attivare subito e gratuitamente questa protezione per le proprie utenze. Dalla fine di giugno, poi, chi non avesse manifestato l'intenzione di mantenere i numeri speciali sbloccati, verrà automaticamente dirottato nella schiera delle utenze "protette", secondo il principio del silenzio-assenso.

In una nota, l'Agcom ha spiegato il motivo di questo approccio protettivo: la principale preoccupazione dell'organismo è stata la "massima tutela dell'utenza, anche nelle sue fasce più deboli" come ad esempio gli anziani, tra i meno pratici di tariffe e numerazioni. Inoltre, l'Authority prevede a breve l'introduzione dei cosiddetti "tetti massimi di spesa", che entreranno in vigore non appena sarà conclusa la procedura di approvazione del nuovo piano di numerazione.
L'Autorità TLC ha inoltre precisato che, a causa del quadro normativo vigente, non è in possesso di tutti i "poteri per far cessare l'utilizzo scorretto di singole numerazioni o revocare licenze", ma si impegnerà ad "intervenire sul piano generale delle regole di settore, sulla numerazione, sulla risoluzione delle controversie e sulla tutela dell'utenza", proprio come avvenuto in questo caso.

In tal senso giunge anche la decisione di sanzionare Elsacom (l'azienda che fornisce in Italia i servizi satellitari Globalstar), e la richiesta al Ministero delle Comunicazioni di procedere alla "sospensione delle numerazioni utilizzate in modo scorretto e alla valutazione di eventuali motivi per la sospensione della licenza". Nel corso delle ispezioni svolte da Agcom in collaborazione con la Polizia Postale lo scorso dicembre, era emerso che l'operatore utilizzava le numerazioni 008818 e 008819 - teoricamente destinate al traffico satellitare - per indirizzare le chiamate verso normali utenze telefoniche, eroganti servizi di intrattenimento erotico.

Soddisfazione è stata espressa dalle associazioni dei consumatori. Adiconsum "plaude all'azione dell'Agcom" che si augura possa far cessare "i raggiri effettuati coi numeri a sovrapprezzo". Opinione unanime della Lega Consumatori, che "si augura che Telecom Italia non si opponga a tale provvedimento": in caso contrario, ha precisato il presidente dell'associazione Remigio del Grosso, la Lega Consumatori "si dichiara da subito disponibile ad intervenire ad adiuvandum al TAR a favore dell'AGCOM e a valutare la possibilità di avviare un class action contro Telecom Italia". Fonte info qui.

martedì 19 febbraio 2008

HD-DVD: è ORAMAI UN FORMATO DESTIANTO A MORIRE

È ufficiale, Toshiba ha annunciato la fine dell'HD-DVD.
"Non saranno più sviluppati, prodotti e commercializzati lettori e masterizzatori HD-DVD". La fine della produzione è attesa per marzo 2008, così come quella di lettori per PC e giochi. Il discorso è diverso nel campo dei notebook con HD-DVD integrato, dove Toshiba vuole osservare con cura la situazione. Ora si attendono le risposte degli altri grandi attori coinvolti nell'HD-DVD Promotional Group. Prima fra tutti, Microsoft.

L'azienda di Gates e Ballmer, sostenitrice dell'HD-DVD - tanto da sviluppare un'unità opzionale per la sua console da tavolo - ha parlato della situazione nella giornata di ieri, dichiarando che le ultime notizie sull'HD-DVD non avranno un impatto materiale sulla piattaforma Xbox 360. L'azienda di Redmond afferma che la vera forza del suo prodotto è il portfolio di titoli, e che al momento nessuna decisione è stata presa in merito al suo lettore HD-DVD.

"L'HD-DVD è solo una delle vie per offrire l'alta definizione ai consumatori", dichiarano a Redmond. A questo punto non suona poi così strana l'indiscrezione di una probabile uscita di un lettore Blu-Ray per Xbox 360.

Staremo a vedere, i prossimi giorni saranno chiarificanti. Fonte notizia qui

lunedì 18 febbraio 2008

Guida Overclocking Asus Eee PC

Asus Eee PC overclock con linux:

Nonostante l’Eee PC abbia un processore Celeron M a 900 Mhz, viene impostato a 633 Mhz a causa di alcune scelte progettuali (durata della batteria e minor riscaldamento del case).

E’ bene chiarire subito, che questa velocità “ridotta” svolge egregiamente tutti i compiti per cui è stato progettato l’Eee e non è assolutamente necessaria nessuna modifica per lavorare agevolmente con il nostro nuovo portatile. Tuttavia, chi non è abituato a prendersi le cose come sono o vuole semplicemente sperimentare una velocità maggiore, continui a leggere.

Attenzione: le procedure che seguono sono assolutamente sperimentali ed rivolte soltanto ad utenti esperti; potrebbero causare instabilità del sistema, surriscaldamento del processore e danni di grave entità all’intero portatile. Da usare a proprio rischio e, lo ripeto, solo se utenti esperti.

Linux: overclock con un modulo del kernel

Abbiamo due possibilità:

Compilare il modulo partendo dai sorgenti

Chi è in grado di compilarsi un modulo del kernel da solo, può prelevare i sorgenti da questo sito e proseguire con i classici “make” e “make install”; non parleremo di questa procedura ma spiegheremo più avanti come configurare il modulo dopo averlo caricato con “modprobe”.

Utilizzare il modulo precompilato

Se stiamo usando il kernel “2.6.21.4-eeepc” (uname -a da terminale per controllare) possiamo scaricare il modulo da questo link.

Se al contrario, stiamo utilizzando un kernel più recente, per la precisione il “2.6.22-14-generic”, dobbiamo prelevare il modulo da questo link.

N.B. Chi sta utilizzando un kernel diverso dai due descritti sopra, deve compilarsi il modulo del kernel partendo dai sorgenti.

  • Aprire un terminale nella dir che contiene il file scaricato e digitare:
  • sudo cp eee.ko /lib/modules/2.6.22-14-generic/kernel/ && depmod -a

  • Modificare il file /etc/modprobe.d/blacklist:
  • sudo nano /etc/modprobe.d/blacklist

    e commentare (con # davanti la riga) la linea che contiene i2c_i801

  • Salvare ed uscire (Ctrl+o e Ctrl+x) da nano.
  • Modificare il file /etc/modules:
  • sudo nano /etc/modules

  • e aggiungere alla fine del file i moduli i2c_i801 ed eee
  • Salvare ed uscire (Ctrl+o e Ctrl+x).

Dal prossimo riavvio, i moduli necessari per l’overclock saranno caricati automaticamente. Per caricarli subito invece, sempre da un terminale, digitare:

sudo modprobe i2c_i801
sudo modprobe eee

Regolare la velocità del FSB

Adesso non resta che impostare il front side bus (FSB) a 100 Mhz per raggiungere la velocità di 900 Mhz. Possiamo usare questo script:

  • Aprire un terminale e digitare:
  • sudo nano overclock.sh

  • ed inserire al suo interno le seguenti linee:
  • sudo sh -c 'echo 85 24 1 > /proc/eee/fsb'
    sudo sh -c 'echo 100 24 1 > /proc/eee/fsb'
    echo "FSB overclocked a 100MHz"

  • Salvare ed uscire (Ctrl+o e Ctrl+x).

Per renderlo eseguibile, sempre da terminale digitare:

sudo chmod 775 overclock.sh

I comandi inseriti nel file, attuano un incremento progressivo alla frequenza del FSB, portandola prima a 85 e poi a 100 Mhz; è più sicuro procedere gradualmente piuttosto che passare subito alla frequenza più alta (causerebbe un blocco del sistema).

Se si sono eseguiti i passaggi come indicato sopra, lo script sarà nella nostra cartella utente (/home/); adesso, per eseguirlo, apriamo un terminale e digitiamo:

./overclock.sh

Un messaggio di conferma ci informerà dell’avvenuto overclock.

Non è consigliato caricare lo script all’avvio del computer, potrebbe impedire di accedere al computer causando un riavvio continuo; molto meglio invece, lanciarlo manualmente quando si lavora con la corrente elettrica inserita e si necessita di maggiore potenza.

Eseguire dei test sulle prestazioni

Il comando (da terminale) cat /proc/eee/fsb restituirà a video l’attuale frequenza del FSB, mentre il più classico cat /proc/cpuinfo , restituirà comunque una velocità del processore di 630 Mhz.

Per eseguire dei benchmark invece, non esiste un comando apposito; personalmente ho utilizzato glxgears per effettuare dei test, e devo dire che le prestazioni aumentano di un 25/30%.

Da terminale, digitando glxgears , vedremo i Frame Per Second generati dal nostro processore/scheda video. Possiamo eseguire il comando prima e dopo l’overclock per monitorare le prestazioni del nostro Eee PC.

Ecco i miei risultati con FSB standard (70Mhz):

riccardo@riccardo-laptop:~$ glxgears
2111 frames in 5.0 seconds = 422.083 FPS
2190 frames in 5.0 seconds = 437.968 FPS
2180 frames in 5.0 seconds = 435.918 FPS
2185 frames in 5.0 seconds = 436.869 FPS
2131 frames in 5.0 seconds = 426.080 FPS
2018 frames in 5.0 seconds = 403.449 FPS
2188 frames in 5.0 seconds = 437.509 FPS
2193 frames in 5.0 seconds = 438.463 FPS

e con FSB overclockato a 100 Mhz:

riccardo@riccardo-laptop:~/Desktop$ glxgears
3100 frames in 5.0 seconds = 619.885 FPS
3146 frames in 5.0 seconds = 629.102 FPS
3018 frames in 5.0 seconds = 603.484 FPS
2973 frames in 5.0 seconds = 594.476 FPS
3143 frames in 5.0 seconds = 628.396 FPS
3006 frames in 5.0 seconds = 600.671 FPS
3165 frames in 5.0 seconds = 632.921 FPS
3153 frames in 5.0 seconds = 630.490 FPS

Altri metodi di overclock

La frequenza del FSB può essere alzata anche tramite una versione del BIOS non ufficiale o, se si è installato Windows, attraverso un programma simile a quello qua descritto per Linux. La procedura per Windows in particolare, verrà descritta prossimamente.

Fonte: wiki.eeeuser.com

Eee PC con 2 gb di ram: aggiornare il kernel di Xandros

La Xandros preistallata nell’Eee PC, è configurata per accettare al massimo 1 giga di memoria RAM; questo significa che, anche se si è installato un modulo da 2 giga ne sarà comunque visualizzato (e sfruttato) 1. Il limite, imposto da Asus, può essere aggirato cambiando sistema operativo (Linux o Windows XP) o aggiornando il kernel al sistema esistente (Xandros).

Quest’ultima operazione (ricompilare il kernel) richiede normalmente delle capacità adatte soltanto a chi ha già esperienza con Linux o a chi ha tempo da spendere e voglia di imparare.

Fortunatamente, un utente del forum di eeeuser.com, eFfeM, ha preparato una versione già modificata, pronta all’uso e di (abbastanza) facile implementazione. Vediamo come installare il nuovo kernel.

Prerequisiti (nozioni da conoscere prima di iniziare)

  • avere familiarità con il terminale Linux ed i suoi comandi;
  • essere in grado di modificare un file di testo con nano;
  • essere capaci di scaricare un file con firefox;
  • avere già installato il modulo di memoria ram da 2giga.

Procedura

ATTENZIONE: la procedura che segue è destinata ad utenti esperti e può far diventare inusabile il vostro Eee PC. Ricordarsi di fare un backup dei propri dati importanti e consultarsi con un amico più esperto di noi sono prerequisiti fondamentali prima di iniziare. Se qualcosa dovesse andare storto, si può utilizzare il DVD fornito da Asus per ripristinare le impostazioni di fabbrica (con conseguente perdita di tutti i dati).

1. Preparare l’Eee PC per la modalità emergenza (rescue mode):

  • Aprire un terminale, digitare:

mount /dev/sda1 /mnt-system

  • e modificare il file menu.lst:

nano /mnt-system/boot/grub/menu.lst

  • Copiare le righe del Normal Boot e incollarle appena sotto. Modificare le righe appena incollate per renderle simili a queste:

title Rescue Console
root (0x80,0)
kernel /boot/vmlinuz-2.6.21.1-eeepc quiet rw irqpoll root=/dev/sda1 XANDROSBOOTDEBUG=y
initrd /boot/initramfs-eeepc.img

Nota: se il numero che viene dopo la parola vmlinuz-… è differente da quello sopra, non modificarlo. C’è soltanto bisogno di aggiungere “XANDROSBOOTDEBUG=y” alla fine della riga.

  • Salvare (Ctrl+o) e uscire (Ctrl+x) da nano.

2. Scaricare il kernel precompilato cercando i link segnalati su questo post del forum di eeeuser.com (seguire il link del primo post o cercare nel resto delle pagine). Una volta trovato il kernel, salvarlo in una directory a piacimento (ad es. /home/user/).

3. Rinominare il file del kernel da “fmlinuz” a vmlinuz-2.6.21.4-eeepc-2GB.

4. Andare in modalità emergenza (premere F9 all’avvio dell’Eee PC e selezionare la voce “Rescue Console”) e copiare il file scaricato nella directory adatta, usando i seguenti comandi:

mount /dev/sda1 mnt-system
mount /dev/sda2 mnt-user
cp /mnt-user/home/user/vmlinuz-2.6.21.4-eeepc-2GB /mnt-system/boot

5. Aggiungere una voce al file menu.lst (dopo aver creato un backup dello stesso) usando i seguenti comandi:

cd /mnt-system/boot/grub
cp menu.lst menu.lst.backup\\
nano /mnt-system/boot/grub/menu.lst

Quello che andremo a fare, sarà copiare le righe che servono per avviare Xandros normalmente e modificare il nome del kernel, adattandolo a quello del nuovo file scaricato precedentemente. Notare che la riga “root (hd0,0)” potrebbe essere differente nel vostro computer; in tal caso, non ci sarà bisogno di modificarla.
Le righe dovrebbero essere simili (o identiche) a queste:

title Xandros 2GB kernel
root (hd0,0)
kernel /boot/vmlinuz-2.6.21.4-eeepc-2GB quiet rw vga=785 irqpoll i8042.noloop=1
timeout 3
root=/dev/sda1
initrd /boot/initramfs-eeepc.img

Salvare il file (Ctrl+o) e chiudere nano (Ctrl+x).

6. Uscire dalla modalità emergenza (Ctrl+D più volte)

Dal prossimo riavvio, sarà possibile scegliere dal menu di Grub, se avviare il kernel di default, quello appena scaricato ed attivato, attivare la modalità di emergenza o quella di recupero. Selezionare la voce 2GB Kernel per godere finalmente di tutta la memoria installata; per verificare che tutto sia andato correttamente, controllare la voce System Info sotto la scheda Settings (non conosco l’interfaccia in italiano, cercate di tradurla voi)

Impostarlo come kernel di default

Se tutto è andato bene e si vuol impostare il nuovo kernel come scelta di default, tornare in modalità emergenza, montare su /mnt-system la partizione /dev/sda1, modificare il file /boot/grub/menu.lst e cercare la riga che riporta la voce “default”; cambiare il numero che segue con quello della voce del kernel 2Gb (la prima voce del kernel è 0, la seconda è 1, e via dicendo).

Salvare, uscire e spegnere l’Eee PC.
Dal prossimo riavvio il nuovo kernel sarà avviato di default.

Fonte notizia qui.

sabato 16 febbraio 2008

Rilasciati 2 corposi aggiornamenti x Mac OS

Apple ha appena rilasciato due pacchetti di aggiornamento per i suoi sistemi operativi (MacOS X 10.4 e MacOS X 10.5). Entrambe le patch risolvono alcune importanti vulnerabilità di sicurezza, già bollate da Secunia come "altamente critiche" (ved. questa scheda).

Il "Security Update 2008-001" per MacOS X 10.4 risolve 5 vulnerabilità di sicurezza, in un'unica patch.

L'aggiornamento destinato agli uenti di MacOS X 10.5 è invece decisamente più corposo (circa 350 MB) e potrebbe essere paragonato ad un "Service Pack", dal momento che introduce anche delle funzionalità aggiuntive.

Gli aggiornamenti possono essere applicati servendosi della funzionalità integrata nel sistema operativo oppure prelevandoli dall'area download di Apple.

Una guida utile sul'installazione Linux


La scelta della distribuzione

E' uno dei punti cruciali, ed è una delle domande più frequenti: che distribuzione prendo? Non è una domanda stupida, di conseguenza non ha una facile risposta.

La più sensata sarebbe quella di provarne un certo numero ed alla fine scegliere quella che ci risulta più confortevole.

Dato che difficilmente si ha il tempo di seguire una simile procedura, occorre scegliere qualche altra strategia. Inoltre alcune distribuzioni sono più adatte di altre rispetto all'uso che se ne deve fare, e non tutte possono andare bene in funzione dell'hardware a disposizione.

Il mio personale consiglio è di scegliere la stessa distribuzione che usa il vostro amico “Pinguinaro”, se lo avete. In questo modo se avete bisogno di aiuto faciliterete la vita a lui, e credetemi ne avrà bisogno.

Evitate nel modo più assoluto di chiedere ad altri quale Linux faccia per voi: se dovete comprare la macchina nuova siete solo voi a sapere cosa volete e di cosa avete bisogno, e nessun altro. Se chiedete ad altri, otterrete l'elenco delle distribuzioni preferite da loro, non la più adatta a voi.

In più vi posso raccontare la mia personale esperienza. Ho cominciato con Slackware, nel 1996, poi ho mollato tutto per qualche anno e nel 1999 ho installato una RedHat 6.1 che è durata fino alla sostituzione con RedHat 9, sostituita a sua volta con Fedora Core. Al lavoro mi dovevo confrontare con IRIX™ e Solaris™ e per forza di cose avere uno Unix in casa mi faceva comodo. Nel frattempo avevo provato Debian, Mandrake, Slackware ma in tutte trovavo qualcosa che non andava. Sapete cos'era? Non erano come RedHat, tutto qui. Alt, fermi! Niente guerre di religione. La ragione è che mi ero abituato a RedHat e in tutte le altre il qualcosa che mi mancava era la sensazione di “essere a casa” che mi dava la distribuzione a cui semplicemente avevo fatto l'abitudine. Tutto qui.

Quindi chiedere ad altri quale sia la distribuzione che fa per noi è perfettamente inutile. Invece le domande dovrebbero essere mirate a sapere se la distribuzione Taldeitali fa le cose che servono a noi, che è quello che ci interessa.

Molte distribuzioni mettono a disposizione una versione chiamata Live, che ha una caratteristica interessante: non ha bisogno di essere installata per funzionare. Ovviamente ci sono delle limitazioni e non si potrà fruire pienamente gran parte del software in essa contenuto, ma è molto utile per farsi una idea di quello che ci si troverà davanti.

In conclusione, andate a naso. Scegliete quella che fa quello che vi serve, e che dalle descrizioni che trovate su Internet vi ispira di più, senza perdervi in discussioni sul sesso degli angeli. Poi alla fine vi ci abituerete, tutto qui.

2.4. Le caratteristiche del computer

Uno dei miti che va per la maggiore è che Linux richiede poche risorse e quindi funziona anche su computer vecchissimi. Detto in questo modo è una delle peggiori pubblicità che si possano fare a Linux, perché la conseguenza è che si finisce per tentare di installare una Fedora Core 6 (distribuzione di ottobre 2006) su un computer del 1997, e pretendere di farci andare OpenOffice, cosa chiaramente impossibile.

Intendiamoci: in questo momento, gennaio 2007, sto scrivendo questo testo usando Fedora Core 6 installata su un Compaq Armada 1700, un computer del 1999, visto che il mio povero notebook mi è stato rubato a dicembre 2006. Ma il computer ha 256M di memoria (aggiunta da me), ho fatto le capriole per installare, togliendo praticamente tutto, usando un desktop grafico molto leggero come XFCE, e sto usando Vim come editor. Firefox funziona perfettamente, ma non ho caricato nessun plugin ed è comunque di una lentezza esasperante su alcune pagine. Il Virus Sensor è basato su una Fedora Core 1, installata su un Acer Extensa 501T, computer del 1998, con Pentium™ MMX a 266MHz e solo 64M di RAM. Quindi non è che non si può fare, ma posso assicurarvi che non è affatto una impresa facile ed alla portata di uno che installa Linux per la prima volta.

Per installare ed usare senza troppi problemi una distribuzione come Fedora, Mandriva, Ubuntu o SUSE del 2006 con tutto il corredo di software, occorre un computer con certe caratteristiche, tipiche di un computer del 2005-2006. Per sapere i requisiti minimi basta consultare il sito web della distribuzione, o le note di rilascio contenute nel supporto di installazione di tutte le distribuzioni. Poi si può fare di meglio, ma occorre sapere come e dove mettere le mani. In generale il problema maggiore è la quantità di memoria RAM: molte moderne distribuzioni non si installano neanche se il computer ha meno di 128M, e comunque un qualsiasi desktop grafico con un po' di effetti richiede non meno di 256M per funzionare. Se poi intendiamo utilizzare OpenOffice, occorrono almeno 384M.

Poi in definitiva basta usare il buonsenso: se vogliamo usare le ultime versioni di software in circolazione non possiamo pretendere che siano poco avidi di risorse. Se vogliamo fare video editing, non possiamo pensare di farlo velocemente con un computer vecchio di cinque anni e con un disco fisso microscopico per gli standard di oggi.

Quindi, per chiarire, Linux ci starebbe pure su un computer del 1997, ma poche delle applicazioni sarebbe in grado di funzionare in modo accettabile, o di funzionare proprio. A meno di ripiegare su programmi che funzionano perfettamente in un terminale in modo testo e rinunciare all'interfaccia grafica.

2.5. Dove lo metto?

Non ci sono molte varianti a questo punto: o abbiamo un solo disco fisso, o ne abbiamo due. Con un solo disco il problema non si pone, con due dipende. Linux può andare ovunque, senza problemi, ma il cosiddetto bootloader, un piccolo programma in grado di avviare il sistema operativo, che viene caricato per primo dal BIOS del computer, quello per funzionare deve essere posizionato in un punto specifico, il primo disco. Questa posizione è già occupata dal bootloader di Windows XP™. Ebbene sì, ne ha uno anche lui, ovviamente pensato per l'uso con Windows, mentre i due maggiormente utilizzati da Linux, LILO e GRUB, sono estremamente versatili e democratici: funzionano con tutti i sistemi operativi. La via più semplice è rispettare una sequenza, come vedremo fra poco.

Se si intende mettere solo Linux, il problema è già risolto. Le cose cambiano se si ha già Windows installato e si vuole mantenere. Il mio personale consiglio è di mantenere entrambi i sistemi operativi sul computer. Se abbiamo Windows e lo abbiamo pagato, non vedo perché rinunciare alla comodità di poter scegliere ogni volta se partire con uno o con l'altro sistema operativo.

Per prima cosa occorre trovare spazio per Linux, e trovarne in quantità sufficiente. Poi occorre organizzarlo, e decidere se e come scambiare file con Windows. E qui le cose si complicano. Perché l'unico dialetto in cui si capiscono senza problemi Linux e Windows quando scrivono i dati su disco è il filesystem FAT. Ma il filesystem FAT ha alcune limitazioni, come per esempio il non permettere la scrittura di singoli file più lunghi di quattro gigabyte (nel caso di FAT32, che scendono a due per FAT16). Se non avete di questi problemi, allora la soluzione migliore è di usare una partizione di “scambio” per portare i dati da un sistema operativo all'altro. Oppure di usare un disco esterno USB, attraverso il quale fare lo scambio. Se avete bisogno di file più lunghi, il discorso si fa ancora più complicato. Linux ha qualche problema con NTFS (il filesystem di Windows 2000 e XP), mentre Windows di suo non conosce niente altro. Quello che si può fare è che Linux può leggere senza problemi file da una partizione NTFS, e sotto certe condizioni può anche scriverci, ma non c'è la completa libertà. Quindi occorre tenere presente questo quando andiamo a fare spazio per Linux. Ovviamente tutto dipende dall'uso: file così grandi servono solo in casi molto limitati, tipicamente quando si lavora con filmati.

Quanto spazio serve per Linux? Anche qui nelle note di rilascio di ogni distribuzione c'è elencata una serie di situazioni di installazione con lo spazio necessario. Ovviamente questo è lo spazio occupato dalle applicazioni, occorre poi sommare lo spazio di lavoro per noi. Anche qui molto dipende da cosa intendiamo fare con Linux. Diciamo che se intendete lavorarci seriamente, liberate tutto lo spazio che potete per assegnarlo a Linux. Fra poco vedremo come verrà usato, e perché.

2.6. Partizioni

A differenza di Windows, Linux ha bisogno di almeno due partizioni per installare: una per il sistema operativo, le applicazioni ed i dati utente, l'altra per la memoria virtuale, come il “file di scambio” in Windows, solo che Linux preferisce usare una partizione apposita. Si può anche decidere di non usare una partizione dedicata, ma un file creato successivamente dentro Linux, ma è una complicazione inutile.

La partizione per la memoria virtuale, chiamata swap partition o semplicemente swap, secondo le specifiche tipiche date dai manuali delle distribuzioni, dovrebbe essere uguale al doppio della memoria RAM installata, fino a 512M, poi può essere uguale. Queste specifiche in realtà sono esagerate, e si riferiscono ad un uso come server web, o come server di posta elettronica, con carichi di lavoro che per un utente normale non si verificheranno mai. Se l'uso che faremo è quello del normale utente (applicazioni da ufficio, navigazione Internet, multimedia, sviluppo, ecc.) potete limitare lo spazio di swap al massimo a 512M, anche perché se avete 1G di RAM ed oltre, lo spazio di swap non verrà quasi mai utilizzato, tantomento riempito. Le uniche volte in cui mi è successo (avevo 512M di RAM ed una partizione di swap da 500M) è quando andava in tilt Evolution (un programma per la posta elettronica molto simile ad Outlook™ di Microsoft), che “mangiava” la memoria fino ad esaurirla. Ma niente paura: Linux ha una serie di meccanismi per impedire che un simile comportamento da parte di una applicazione porti al blocco del computer, ad esempio terminando l'applicazione fuori controllo quando viene esaurita la memoria. Quindi, diciamo che per un uso “desktop”, al massimo 512M di swap bastano ed avanzano. Vi è una eccezione a questo: se possediamo un notebook, e vogliamo utilizzare la funzione di ibernazione (detta anche “sospendi su disco”), allora occorre che la dimensione della partizione di swap sia quella consigliata, ossia più grande della memoria RAM installata nel computer, per permettere il salvataggio del contenuto sulla partizione di swap.

Per l'altra partizione, ci sarebbero alcune considerazioni di ordine pratico da fare. Linux è organizzato per mettere tutti i dati utente nella directory /home, separando in sottodirectory lo spazio di ogni utente. Il mio account utente è di solito mario, per cui la directory in cui si trova tutto il mio materiale è /home/mario. In questa directory vengono posizionati anche tutti i file delle configurazioni di tutte le applicazioni, la cache di navigazione in Internet, le cartelle della posta elettronica, le personalizzazioni del desktop, insomma tutto quello che mi appartiene. Il mio consiglio è di usare due partizioni, una per tutto il materiale di Linux, ed una per /home. Con le moderne distribuzioni di solito assegno circa dieci gigabyte alla partizione principale, la cosiddetta root partition, o /. Il resto dello spazio lo assegno alla directory /home. In tutto fanno tre partizioni: swap, root e home.

Il vantaggio è il seguente: in caso di aggiornamento della distribuzione ad una nuova, o con il passaggio ad una differente distribuzione, possiamo lasciare intatto tutto il nostro spazio, con tutti i file e le configurazioni. In caso di aggiornamento con una nuova versione della stessa distribuzione troveremo tutto in ordine senza dover fare nulla, e con tutta la posta al suo posto. In caso di cambio di distribuzione il lavoro richiesto sarà minimo, e spesso troveremo le stesse applicazioni, ritrovando quindi tutto in ordine senza troppi sforzi.

Facciamo un passo in più: volendo installare due distribuzioni la partizione di swap e quella di /home possono essere condivise, ed occorre solo una partizione per ogni differente distribuzione. Potremo così scegliere con quale delle due distribuzioni partire e troveremo i nostri dati sempre al loro posto. Ma questo è già un passo in più, cito questa possibilità solo per mostrare i vantaggi di una partizione /home separata.

Le partizioni possono risiedere su dischi differenti, senza problemi. Ad esempio, avevo comprato un nuovissimo disco da 80G, e lo avevo affiancato a quello da 40G che mi andava stretto. Sul disco da 40 avevo Windows XP, una partizione di root ed una di swap. Non avevo una partizione /home. Collegando il secondo disco vi ho creato una singola partizione e l'ho montata come /home, spostandoci prima tutti i miei dati. Alla fine la situazione era:

  • disco 1 partizione 1: Windows

  • disco 1 partizione 2: Linux (root)

  • disco 1 partizione 3: swap per Linux

  • disco 2 partizione 1: Linux (home)

Linux non ha minimamente risentito degli spostamenti (fatti nel modo giusto), e funzionava senza problemi.

Poi, col tempo e prendendo confidenza con Linux, ci si accorgerà che ci sono possibilità ancora più sofisticate e schemi di partizionamento molto più complessi, ma prima prendiamo confidenza. Se vogliamo tuttosubitoadesso facilmente faremo confusione.

Quello che non bisogna fare è creare le partizioni con altri programmi, ma lasciare che sia il programma di installazione della distribuzione a crearle, con la nostra supervisione ovviamente. Tutto quello che dobbiamo fare è liberare lo spazio per Linux e lasciarlo come spazio non utilizzato e non partizionato. Il resto lo farà la distribuzione durante l'installazione.

Ricapitolando: tutto lo spazio possibile assegnato a Linux, tre partizioni (swap, root, home).

2.7. La sequenza di installazione

Altra cosa di cui tenere conto è la sequenza di installazione. Se il computer è totalmente vuoto, installare prima Windows, poi Linux. Se c'è già Windows installato, il problema non si pone, ma se invece si vuole fare il contrario, cioè installare Windows dopo aver installato Linux succederà che Windows cancellerà il bootloader e Linux sembrerà scomparso dalla faccia della Terra. In realtà, se non abbiamo toccato nessuna delle partizioni di Linux durante l'installazione di Windows, Linux è ancora al suo posto, ma non abbiamo modo di avviarlo. In questo caso dobbiamo ripartire con il supporto di installazione che abbiamo usato per Linux e avviare in un modo detto rescue, salvataggio. Non è una procedura complessa, ma è delicata e differente per ogni distribuzione. Ovviamente occorre riferirsi alla documentazione della distribuzione scelta.

Stesso problema si presenta se occorre reinstallare Windows, cosa non infrequente. Al termine dell'operazione, Windows soprascrive il bootloader e sarà impossibile riavviare Linux, se non usando la procedura di rescue specifica per la nostra distribuzione.

2.8. File ISO

Chi dispone di una connessione ADSL, meglio se flat, può prendere in considerazione l'idea di scaricarsi la distribuzione scelta e di masterizzare i supporti in proprio.

E' una ottima soluzione, ma occorre sapere qualche cosa che serve ad evitare brutte sorprese.

Ogni distribuzione viene offerta non solo dal sito originale, ma anche da altri siti, detti mirror o in qualche caso sui canali di distribuzione peer to peer. Se potete, scaricate via peer to peer, per vari motivi: spesso è più veloce che andare a prendere da uno dei siti ufficiali; eviterete di sovraccaricare la banda dei server ufficiali, a totale carico di chi offre gratuitamente la distribuzione; usando ad esempio Bittorrent si contribuisce ridistribuendo quello che si è già scaricato ad altri.

Una volta in possesso dei file scaricati, che sono nella totalità dei casi con estensione .iso, ossia immagini ISO, occorre per prima cosa accertarsi che siano integri. Per far questo si usano due differenti programmi, chiamati md5sum o sha1sum, disponibili anche in versione per Windows, che non fanno altro che leggere tutto il file dell'immagine ISO e calcolarme un checksum, cioè un numero particolare che dipende da tutti i singoli bit del file. Se anche un solo bit è differente il checksum viene completamente differente. Ovviamente occorre confrontare il risultato con il valore di checksum fornito sul sito della distribuzione scelta. Se combaciano è praticamente certo che il file è integro (esiste una minima possibilità che questo non sia vero, ma è statisticamente così improbabile che è praticamente inesistente).

Una volta verificate le immagini ISO, possiamo passare a masterizzarle. Un altro errore che non bisogna fare è quello di “aprire” i file .iso come se fossero degli archivi. Vanno masterizzati così come sono, senza toccarli. Per far questo occorre usare l'apposita funzione presente in molti programmi di masterizzazione che permette di scrivere l'immagine così com'è. Di solito la funzione ha un nome simile a “Scrivi immagine” e permette di scegliere vari tipi di file, fra cui BIN/CUE ed ISO.

2.9. Posso installare ora?

Fatto il backup? Sì? Possiamo installare. Ci rivediamo alla fine dell'installazione

Un'altra parte dell'articolo continua qui.

Un'altra guida utile a Linux qui.

Uscito Firefox 3 beta 3

Mountain View (USA) - A un mese e mezzo di distanza dal rilascio della precedente versione di test, Mozilla ha pubblicato sul proprio sito web la terza beta di Firefox 3. Dopo di questa dovrebbe esserci soltanto un'ultima beta, il cui rilascio è previsto per la fine del mese.

Mozilla afferma che questa nuova release contiene circa 1300 modifiche che migliorano stabilità, performance, utilizzo della memoria, piattaforma e interfaccia utente. Alcune delle principali novità, riassunte in questo comunicato ufficiale, apportano migliorie al sistema di identificazione dei siti web sospetti, alla protezione anti-malware, alla gestione dei download e dei bookmark, all'architettura di rendering di grafica e font, all'implementazione di JavaScript 1.8, al supporto delle applicazioni offline, alla velocità di caricamento delle pagine e alla gestione della memoria.

Un più dettagliato elenco dei cambiamenti è riportato nelle note di rilascio del programma, mentre una prova su strada del nuovo browser, corredata di diversi snapshot, è stata pubblicata qui da ArsTechnica.

Sebbene si tratti ormai di una release preliminare piuttosto matura, e completa di tutte le funzionalità che si troveranno in quella finale, Mozilla ne consiglia ancora l'installazione ai soli tester e sviluppatori. Gli utenti più curiosi e intraprendenti possono tuttavia scaricare Firefox 3 Beta 3 da qui in circa una trentina di lingue, tra le quali anche quella italiana.

Firefox 2 e firewall
Negli scorsi giorni Mozilla ha rilasciato un aggiornamento per Firefox 2 che corregge diverse vulnerabilità di sicurezza. A quanto pare questa nuova versione ha causato non pochi grattacapi agli utenti del noto firewall personale Zone Alarm: una volta installato Firefox 2.0.0.12, può capitare che Zone Alarm non riconosca più la nuova versione di Firefox come un'applicazione di fiducia e ne blocchi l'accesso ad Internet, tutto ciò senza avvisare l'utente né proporre la creazione di una nuova regola.

Per risolvere il problema dovrebbe essere sufficiente cancellare tutte le voci relative a Firefox dall'elenco delle regole di Zone Alarm, così che quest'ultimo rilevi nuovamente il browser di Mozilla e crei automaticamente un filtro dei pacchetti aggiornato.

Sui possibili problemi relativi al rapporto tra Firefox e i firewall si veda anche questo post ospitato sui forum di mozillaZine. Questo articolo è stato preso da qui.

Lphant: L’unione tra eDonkey, BitTorrent e KAD

Lphant è un software P2P gratuito che supporta sia il protocollo eDonkey che BitTorrent. Permette di condividere e scaricare nuovi file, importando anche quelli temporanei da precedenti software P2P (Vedi eMule) nel caso in cui abbiate dei download incompleti che non volete perdere. Naturalmente non sono supportati i famosi crediti di eMule, ma nonostante questo sembra essere un client molto evoluto che “scala” rapidamente le code degli altri utenti.

lphant-search.jpg

Grazie ad un recente aggiornamento Lphant riesce a bypassare i limiti imposti da Libero (Protocol obfuscation) sulla propria rete e gestisce i Torrent, sia in maniera autonoma (Scaricando solo da rete BitTorent) sia in maniera mista (Scarica il file da entrambe le reti - BitTorrent ed eMule - se il file è disponibile anche in quest’ultima). Lphant supporta la rete KAD e si configura in pochi e semplici passi. E’ disponibile per Windows, Linux, Mac e PDA, in versione multilingua e con numerose skin.Fonte articolo qui.


giovedì 14 febbraio 2008

Come Recuperare una Password Dimenticata in Ubuntu Linux

A tutti capita prima o poi di dimenticarsi la password di accesso al propio sistema Linux. Tramite questa procedura, applicabile ad Ubuntu Linux, ma anche a qualsiasi altro sistema Linux che utilizza come boot loader Grub, sarà possibile modificare la password di login. Vediamo come fare

  1. All’avvio del pc, e quando viene mostrata la schermata di Grub premere ESC.

    Grub boot

  2. Premere il tasto ‘e‘ e posizionarsi sulla linea che inizia con ‘kernel ‘ e premere nuovamente ‘e‘.

    Grub prompt

  3. Ora posizionarsi con i tasti freccia alla fine della riga ed aggiungere ‘rw init=/bin/bash
  4. Premere invio e premere il tasto ‘b‘ per avviare il sistema.

Se tutto è stato fatto correttamente dovrebbe apparire la shell di root. Quindi ora da quì possiamo cambiare la password dell’ utente di cui abbiamo dimenticato la password o anche dell’utenza root. Basterà dare in pasto alla shell il comando ‘passwd nomeutente‘ dove nomeutente è il nome dell’ utenza che si desidera cambiare la password.

A questo punto la password dovrebbe essere stata cambiata. Riavviare il sistema con ‘reboot‘. Al prossimo login sarà possibile utilizzare la nuova password. Si ringrazia l'autore di questo articolo, visitatelo qui.

I Migliori 17 Motori di Ricerca per RapidShare




17 Motori di Ricerca per cercare Files su RapidShare

  1. HellaFiles
  2. Filez
  3. RapidFox
  4. RapidShared
  5. ShareMiner
  6. FilesBot
  7. OneClickFiles
  8. RapidOSearch
  9. RapidSearchEngine
  10. RapidshareLink
  11. SearchShared
  12. EatPaperRapidshare
  13. FileSearcher
  14. MegaDownload
  15. RapidshareURL
  16. Didocerca
  17. PowerDl